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Città della Scienza, notte di lavoro per i pompieri: l’incendio ha distrutto tutto (VIDEO)

Napoli, ancora focolai all’interno del museo scientifico interattivo di Bagnoli che ieri sera ha preso fuoco. Danni per decine di milioni d’euro, poche speranze di salvare qualcosa. L’area è sotto sequestro della magistratura per stabilire la natura del vasto rogo. Molta gente chiede la ricostruzione immediata della struttura.
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incendio città della scienza napoli

La disperazione negli occhi di chi ha perso non solo un lavoro, non solo un gioiello di Napoli (seppur ignorato dalla maggior parte dei cittadini) non solo l'unico cuore pulsante di un quartiere-deserto come quello di Bagnoli è focalizzata su una sola domanda: perché. Perché, cosa è successo ieri notte nell'area che un tempo ospitò il fuoco delle colate d'acciaio e ieri notte ha visto finire in cenere l'unica struttura realmente attiva nell'ex area Italsider, la Città della Scienza – Fondazione Idis. Quattro dei sei padiglioni della struttura sono polverizzati, i vigili del fuoco hanno iniziato a lavorare ieri sera verso le 21 e stanno lavorando ancora; il legno, parte fondamentale del museo interattivo, dell'auditorium e dei capannoni adiacenti cela ancora numerosi focolai.
Perché, dunque, è andata in fumo la Città della divulgazione scientifica, amatissima da studenti e professori? Il magistrato che ieri ha compiuto il primo sopralluogo non esprime valutazioni: non è stato ancora possibile analizzare la zona per stabilire la causa scatenante delle fiamme. L'ipotesi del rogo doloso resta in piedi, l'area dei manufatti è stata posta sotto sequestro, ieri sera sono state ascoltate sommariamente alcune persone altre saranno ascoltate dagli inquirenti nelle prossime ore per tentare di capire com'è stato possibile non riuscire ad arginare il muro delle fiamme: è evidente che l'incendio si è propagato con una forza divoratrice enorme e nonostante l'incredibile lavoro dei Vigili del Fuoco è stato impossibile salvare i capannoni. Ieri a Fanpage.it il sindaco Luigi de Magistris ha commentato dicendo che "Napoli saprà reagire". Oggi sentirà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anch'egli molto legato alle sorti di quella zona Occidentale di Napoli che lo vide prima attivista poi esponente politico di primo piano del Partito Comunista convinto che dopo le fabbriche la cultura avrebbe salvato l'immensa area ex siderurgica dell'Italsider. Ora è il momento dei commenti. È arrivato di buon mattino quello di Roberto Saviano "Sembra che a Napoli nulla sia destinato a sopravvivere". E intanto attraverso Facebook molte persone chiedono già a gran voce la ricostruzione. Ma è ancora presto, troppo presto. E quel cammino sarà purtroppo molto molto lungo.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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