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Cirié, identificati i 6 minori che non hanno pagato il conto al ristorante giapponese: “Scusateci”

Sono stati identificati e denunciati i sei ragazzi, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che nei giorni scorsi non avevano pagato il conto di 180 euro al ristorante giapponese “Majide” di Cirié ed avevano anzi lasciato un biglietto razzista: “La put*** di tua mamma, cinesi di merda ci avete portato il Covid”. I sei hanno anche chiesto scusa e saldato il conto.
A cura di Ida Artiaco
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Sono stati identificati  grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e hanno chiesto scusa i sei minorenni che invece di pagare il conto di 180 euro al ristorante giapponese "Majide" di Cirié, Piemonte, dove avevano cenato nei giorni scorsi, hanno lasciato un biglietto razzista scritto a mano: "La put*** di tua mamma, cinesi di merda ci avete portato il Covid”. Come riporta il quotidiano La Stampa, i sei, tutti giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni, sono stati denunciati per insolvenza fraudolenta e discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Dopo le scuse, hanno anche saldato il conto ammettendo di essere scappati perché non avevano i soldi per pagare la cena consumata con la formula "All you can eat", ovvero con una cifra fissa si mangia quanto si vuole.

"Hanno pagato il conto ma resta l'offesa del bigliettino – ha spiegato il titolare del ristorante -. Li incontrerò per farmi spiegare". È stato lui ad assicurare che nel caso si fossero presentati chiedendo scusa avrebbe ritirato la denuncia e presto li incontrerà. Ora tutti gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Ivrea e a quella dei Minori che dovranno decidere in merito. La vicenda aveva creato una certa indignazione sui social network, in un momento per altro delicato per via dell'emergenza Coronavirus. "Si offende immotivatamente tutta la nostra comunità, non si fa così, è una vergogna", aveva detto sempre il proprietario il del locale eri a Torino Today, aggiungendo: "Non è tanto per il conto o per il fatto che siano scappati ma per gli insulti ricevuti contro la comunità"

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