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Trovata plastica nella Fossa delle Marianne: l’amara sorpresa durante immersione record

Una busta di plastica e le confezioni di alcuni dolciumi sono state trovate a oltre 10.900 metri di profondità nell’Abisso Challenger, il punto più profondo della Fossa delle Marianne nel cuore dell’Oceano Pacifico. A individuarle il miliardario Victor Vescovo a bordo del suo super sommergibile in lega di titanio.
A cura di Andrea Centini
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Credit: BBC (screenshot)
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Durante l'immersione record nella depressione oceanica più profonda, la celebre Fossa delle Marianne nel Pacifico, il miliardario esploratore Victor Vescovo ha filmato a bordo del suo sommergibile – chiamato DSV Limiting Factor – una busta di plastica e le confezioni di alcuni dolciumi. Si tratta di una nuova conferma che siamo riusciti a inquinare anche il più remoto e inaccessibile ambiente del nostro pianeta. Alla fine del 2017 un team di ricerca dell'Università di Newcastle (Gran Bretagna) impegnato nel programma “Sky Ocean Rescue” aveva infatti già trovato plastiche e fibre artificiali nello stomaco dei crostacei prelevati dall'Abisso Challenger, il punto più profondo della Fossa delle Marianne che si trova a circa 10.900 metri sotto il livello del mare.

Record storico. L'immersione record di Vescovo, che ha raggiunto i 10.927 metri di profondità, ha superato il precedente primato di 10.908 metri fissato dal pluripremiato regista di Titanic James Cameron, che a bordo del suo sommergibile Deepsea Challenger si inoltrò nella Fossa delle Marianne nel 2012. Fortunatamente il magnate americano, fondatore di una società di private equity, non ha incontrato solo spazzatura prodotta dall'uomo, ma anche quattro probabili nuove specie di crostacei anfipodi, oltre ad altre creature che gli scienziati dovranno studiare. Alcuni esemplari sono stati catturati e si verificherà se anch'essi contengano o meno plastica nello stomaco. Sono state condotte diverse immersioni nella Fossa delle Marianne, ciascuna delle quali durata ben 12 ore, tra 3,5 di discesa, 4 di esplorazione e altre 3,5 di risalita.

Impresa scientifica. Il tuffo nella Fossa delle Marianne è stato il quarto del progetto “The Five Deeps Expedition”, che sta portando Vescovo nei punti più profondi di tutti gli oceani del Pianeta. Dopo la Fossa di Giava nell'Oceano Indiano (7.192 metri); il South Sandwich Trench nell'Oceano Antartico (7.433 metri); la Fossa di Porto Rico nell'Oceano Atlantico (8.408 metri) e la recente impresa nell'Abisso Challenger della Fossa delle Marianne, ad agosto Vescovo proverà a conquistare anche il Molloy Deep nell'Oceano Artico. Per il magnate americano si tratta di una sorta di sfida al contrario, dopo aver raggiunto le vette più alte del pianeta. Il suo non è comunque solo un passatempo da ricco esploratore; è infatti accompagnato da numerosi scienziati (oltre che da una troupe televisiva) che potranno raccogliere e analizzare dati altrimenti inaccessibili, senza gli ingentissimi fondi messi a disposizione da Vescovo. Solo il suo sommergibile – in lega di titanio e pesante 12,5 tonnellate per sopportare le enormi pressioni – è costato svariati milioni di dollari.

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