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Palazzo Chigi rilancia: “Giusto fare i nomi di Salvini e Meloni, le loro bufale danneggiano Italia”

In una nota Palazzo Chigi ha dichiarato che non c’è stato nessun uso strumentale di una comunicazione istituzionale da parte del Presidente del Consiglio, il quale “ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo”.
A cura di Davide Falcioni
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Nonostante siano trascorsi tre giorni persistono ancora le polemiche sulla conferenza stampa di venerdì 10 aprile, quella in cui il Presidente del Consiglio – dopo aver annunciato il prolungamento delle restrizioni fino al 3 maggio – ha dichiarato che Matteo Salvini e Giorgia Meloni avevano diffuso bufale sul suo conto, riferendosi in particolare a una presunta adesione dell'Italia alla proposta di utilizzare il Fondo Salva Stati (Mes) per far fronte all'emergenza coronavirus. Ebbene, in una nota Palazzo Chigi spiega che in quell'occasione Giuseppe Conte "ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull'emergenza coronavirus quanto sul Mes. Nell'occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il senso di comunità fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza".

Secondo Palazzo Chigi, quindi, non ci sarebbe stato nessun comportamento illegittimo nel corso della conferenza stampa che, tanto meno, sarebbe stata trasmessa a reti unificate come sostenuto dalle opposizioni. "Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate, e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente". Inoltre, "tutti gli interventi del Presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione". Palazzo Chigi ricorda che "sin dall'inizio del primo mandato del Presidente Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali. Lo stesso è avvenuto in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta facebook') e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di ‘discorso alla nazione a reti unificate')".

Insomma, non c'è stato nessun uso strumentale di una comunicazione istituzionale: "Il 10 aprile – conclude Palazzo Chigi – il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, come tante altre volte avvenuto in queste settimane. E come ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull'emergenza coronavirus quanto sul Mes".

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