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Berlusconi non pensa a farsi da parte: “Sono ancora un giovanotto vivace”

Il Cavaliere smentisce l’idea di fare “il padre nobile” del nuovo centrodestra e ribadisce di essere comunque in campo.
A cura di Redazione
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Poche ore fa, Sergio Marchionne, indicato da Silvio Berlusconi come potenziale leader del centrodestra, ha respinto (e neanche tanto gentilmente) gli inviti a entrare in politica. Una decisione della quale Berlusconi prenderà probabilmente atto senza troppi rimpianti, anche considerando quali sembrano essere le sue “reali intenzioni” in vista della prossima campagna elettorale per le elezioni politiche.

Il Cavaliere, sempre in attesa della piena riabilitazione dalla Corte europea, ha ribadito proprio nella serata di ieri la sua volontà di partecipare attivamente alla battaglia che probabilmente comincerà nella primavera del 2018. In una intervista al Tg1 ha bollato come ipotesi priva di fondamento quella del ruolo di “padre nobile del centrodestra” che in molti, anche alleati, gli hanno consigliato. “Io sono in campo e ci resto, farò il padre nobile quando avrò l’età adeguata, ora sono un giovanotto piuttosto vivace”, ha spiegato Berlusconi, che a settembre compirà 81 anni, aggiungendo rispetto alla sua eredità di leader politico: “Del resto, se c’è una imposta che Silvio Berlusconi disconosce, è quella sulla successione”.

Berlusconi ha poi rilanciato la sua ricetta per il Paese, con i due pilastri che dovrebbero essere costituiti dalla flat tax e dal reddito di dignità, per poi esprimere giudizi pesanti sull’operato degli ultimi governi nel campo dell’immigrazione: “Fino al 2011 noi avevamo azzerato gli sbarchi, da quando abbiamo lasciato il governo abbiamo assistito a un disastro”.

Una posizione ribadita anche su Facebook, con un video in cui ha espresso la sua netta contrarietà allo ius soli: “Noi vogliamo che possa diventare italiano chi si sente davvero italiano, non chi ha superato soltanto qualche passaggio burocratico. Forse il Partito democratico spera in questo modo di crearsi un bacino di nuovi elettori. Si parla addirittura di 800.000 persone. Se è così devo dire che è un calcolo miope e anche cinico sulla pelle degli italiani.

Ma c'è di più: il messaggio che da oggi sia più facile diventare cittadini italiani, probabilmente, susciterà false speranze, illusioni, in Africa. E aumenterà nuovi sbarchi e nuove tragedie del mare.”

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