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Connessioni in fibra FTTH: in Italia attive solo 434.000 linee su 1 milione disponibili

Secondo gli ultimi dati, in Italia le linee attive su rete FTTH sono solo 434.120. Un numero irrisorio, se confrontato con gli altri paesi dell’Unione Europea, che pare non dipendere esclusivamente dall’infrastruttura di rete nel Bel Paese.
A cura di Dario Caliendo
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Secondo gli ultimi dati, in Italia le linee attive su rete FTTH, acronimo di Fiber-to-the-home (letteralmente "fibra fino a casa"), sono solo 434.120, di cui circa 286mila concentrate esclusivamente nella provincia di Milano. Un numero irrisorio, se confrontato con gli altri paesi dell'Unione Europea, che pare non dipendere esclusivamente dall'infrastruttura di rete nel Bel Paese.

A svelarlo è l'AGCOM, che con la sua BroadbandMap ha messo in evidenza una serie di problemi non solo infrastrutturali, ma anche culturali e comunicativi: perché la rete FTTH italiana attualmente copre circa 1 milione di indirizzi, il che vuol dire che quasi 600mila utenti potrebbero connettersi alla rete con servizi da 1 Gbps o 300 Mbps ma preferiscono rimanere legati alle vecchie infrastrutture FTTC o ADSL.

Le connessioni FTTH attive a Milano
Le connessioni FTTH attive a Milano

Guardando a fondo la mappa messa a disposizione da AGCOM pare chiaro che, eccetto alcuni casi sporadici, tutte le regioni italiane arranchino. I milanesi sembrano amare le connessioni veloci FTTH, ma uscendo dalla Lombardia e andando in Piemonte, gli accessi ultra-broadband nel comune di Torino scendono a poco più di 40mila. Una cifra irrisoria, che si dimezza in Emilia Romagna, dove in totale le connessioni FTTH sono circa 29.700 (di cui 28.800 solo nel comune di Bologna). Ancora peggio a Napoli, dove gli accessi in FTTH sono 16.912.

Le connessioni FTTH attive a Napoli
Le connessioni FTTH attive a Napoli

Ma andando ad analizzare la questione, le cause di questo problema potrebbero essere molteplici. In primis la mancata (e l'errata) comunicazione da parte dei gestori, che spesso vengono visti solo come "venditori spietati" che tendono a far cambiare le tariffe con un'offerta più conveniente esclusivamente per se stessi: in realtà però, le tariffe delle offerte ultra-broadband in FTTH tendono ad essere più economiche rispetto alle tariffe delle classiche connessioni FTTC o ADSL. Inoltre (e questo è un fattore da non sottovalutare) potrebbe essere possibile che in realtà parte del milione di accessi FTTH dichiarati disponibili non potrebbe essere realmente attivabile, ma sia stato dichiarato tale solo in seguito al termine dei lavori di cablaggio.

Insomma, come al solito la questione ultra-broadband nel Bel Paese è un mix di contraddizioni che (forse) potrebbero essere risolte solo con l'attivazione di Open Fiber, l'unico progetto che potrebbe risolvere il problema del digital-divide in Italia e che prevede la copertura in FTTH di oltre 224 città italiane con un investimento di 2,5 miliardi di euro per portare la fibra in 7,5 milioni di case.

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