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L’ex deputato Raisi: “Sul vitalizio non accetto lezioni. Strapperò il passaporto italiano”

L’onorevole Enzo Raisi commenta al telefono dalla Spagna la proposta di legge Richetti, dopo il post infuocato apparso ieri su Facebook: “Mi sento un discriminato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il meglio che mi posso aspettare è prendere a 65 anni un vitalizio ridotto di un terzo, circa 800 euro. Le sembra giusto questo?" È un fiume in piena l'ex deputato Enzo Raisi, raggiunto al telefono da Fanpage.it, mentre commenta la legge che prevede il taglio dei vitalizi, il cui voto alla Camera è previsto per oggi. "Questa è una legge populista, che per colpire i cosiddetti privilegiati mi ha fatto diventare un discriminato". Enzo Raisi vive da anni in Spagna, dopo la rottura con il Pdl e la fine della sua esperienza da parlamentare. Per l'onorevole il vitalizio dovrebbe consentire a un politico di avere la schiena dritta e non piegarsi alle pressioni delle lobby o dei partiti. Dovrebbe insomma assicurare una certa autonomia di giudizio e movimento fino alla pensione.

Una vita dedicata alla politica la sua, fin da quando aveva 14 anni. Prima le cariche scolastiche, poi a 22 anni viene eletto consigliere comunale di destra a Bologna. Contemporaneamente comincia a lavorare nell'export. Manager fino all'età di 39 anni, fino a quel momento ha pagato l'Inps. "Non ho vissuto di politica, come tanti altri miei colleghi" ci tiene a precisare, e nel momento in cui è entrato in Parlamento ha rinunciato alla sua pensione, certo di avere diritto un giorno al vitalizio, 3mila euro lordi. Ritornato nel mondo del lavoro a 53 anni adesso ha due aziende in Spagna, dove paga i contributi, e un un ufficio a Teheran. Ma i suoi quasi 20 anni di contributi pagati li ha regalati allo Stato italiano, perché per avere la pensione minima dovrebbe versare altri soldi all'Inps.

"Oggi all'età di 56 anni non trovo nessuno disposto a darmi neanche un'assicurazione privata. Mi ritrovo senza nulla in tasca". Si è pentito di essere entrato in politica, lui che nel 2013 è rientrato nella lista dei primi 10 parlamentari più produttivi. Nessun ricorso in programma, la rottura sembra definitiva: "Sono umiliato, una volta entrare in Parlamento era il massimo delle aspirazioni. Adesso sono stanco. Strapperò il passaporto italiano".

Le criticità della proposta di legge Richetti sono per l'ex deputato due. In primo luogo il fatto che la legge sia retroattiva, perché secondo Raisi se una persona ha già una carriera avviata ed è quasi anziano non ha il tempo di modificare i suoi programmi e riorganizzare i suoi piani per la pensione. E in secondo luogo il vulnus è l'impossibilità di ricongiungere le casse, (l'Inps e il vitalizio in questo caso) dal momento che il fondo per i parlamentari non ha una vera e propria cassa per i vitalizi. Mentre agli altri cittadini è consentito unire i contributi versati in diverse casse, per cumularli.

Ma quelli che vengono più penalizzati, secondo Raisi, sono proprio quelli che hanno lavorato nel privato"Richetti è un giornalista pubblicista della provincia di Modena, si sta facendo la pensione come funzionario pubblico, si è messo in aspettativa dopo che è entrato in Parlamento. I suoi contributi glieli paghiamo noi, e si permette di venire qui e farmi la morale".   

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