248 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Anpal servizi aggira il decreto dignità e lascia a casa una neo-mamma per non assumerla a tempo indeterminato

La società Anpal Servizi, costola dell’agenzia nazionale per le politiche attive del ministero del Lavoro, si è avvalsa delle norme previste dal decreto dignità non per stabilizzare i lavoratori precari che da anni operano in azienda, ma al contrario per mandare a casa due lavoratrici in scadenza. Tra le vittime del provvedimento c’è Valeria, 35enne diventata mamma lo scorso 9 luglio, a cui è stato comunicato il mancato rinnovo del contratto a termine con una telefonata pochi giorni prima della scadenza.
A cura di Charlotte Matteini
248 CONDIVISIONI
Immagine

Il decreto dignità, il provvedimento anti-precariato voluto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio, inizia a mietere le prime vittime. Dall'approvazione del decreto da parte del Consiglio dei Ministri, numerose sono le aziende che stanno procedendo con il mancato rinnovo dei contratti a termine in essere per effetto del nuovo provvedimento, nel tentativo di eludere le nuove disposizioni. A creare il corto circuito, in particolare, sono due norme contenute all'interno del decreto legge: il ritorno della causale necessaria alla stipula di nuovi contratti a termine e il tetto massimo di 24 mesi oltre il quale le aziende non possono più rinnovare i contratti a termine e devono necessariamente stabilizzare il collaboratore, qualora abbiano intenzione di tenerlo oltre i termini di legge.

Tra le varie vittime del decreto dignità c'è Valeria, ragazza romana di 35 anni che da circa 4 anni lavora presso la società Anpal servizi, società in house dell'Anpal, l'agenzia nazionale per le politiche attive controllata dal ministero del Lavoro che, in poche parole, si occupa della ricollocazione dei lavoratori disoccupati (ma si rifiuta di stabilizzare i propri collaboratori).

Valeria è entrata in Anpal servizi nel 2014 con un contratto a progetto e successivamente, ne 2016, ha ottenuto il primo tempo determinato, rinnovato più volte. Valeria si occupa di selezionare le aziende che hanno diritto ad accedere ai finanziamenti previsti per  chi attiva contratti di apprendistato o di alternanza scuola-lavoro e il progetto al quale lavora è finanziato direttamente con fondi europei. La 35enne ha partorito il 9 luglio scorso e proprio dopo il parto, a ridosso della scadenza del suo contratto a termine, è stata lasciata a casa. Raggiunta telefonicamente da Fanpage.it, Valeria ha raccontato come le è stata comunicata la notizia: "Ho partorito il 9 luglio scorso il mio secondo figlio. Lavoro in Anpal servizi da quasi 4 anni e nonostante il progetto a cui lavoro – finanziato con fondi europei – scada il prossimo 30 settembre, ho ricevuto una chiamata dall'Ufficio del personale con la quale mi si annunciava che il mio contratto, in scadenza al 31 luglio, non sarebbe stato rinnovato. Il mio contratto a termine, già rinnovato 4 volte, avrebbe potuto essere prorogato ma con l'entrata in vigore delle nuove norme l'azienda ha preferito trovare un escamotage tecnico per permettere il rinnovo di altri 8 contratti, escamotage che al mio caso non poteva applicarsi". 

Per rinnovare gli altri 8 contratti in scadenza, Anpal servizi è ricorsa a una particolare causale, divenuta di nuovo obbligatoria con il dl dignità: i lavoratori a termine sono stati infatti rinnovati per permettere la temporanea sostituzione di colleghi in maternità o aspettativa, una causale che a Valeria non può essere applicata in quanto lei stessa è in maternità. "Credo sia paradossale, un'agenzia per il ricollocamento dei lavoratori, braccio operativo del ministero del Lavoro, cerca in ogni modo di aggirare una norma anti-precariato voluta dal ministro a capo del dicastero che la controlla e lascia a casa una persona che ha partorito da sole due settimane con un preavviso di pochissimi giorni". 

In Anpal Servizi, Valeria n0n è l'unica lavoratice precaria, ma in qualche modo è diventata il simbolo della battaglia portata avanti da tempo dai suoi colleghi. Sono infatti 800 i lavoratori a termine su una forza lavoro complessiva di 1200 persone, 800 lavoratori che da anni chiedono alla società una stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Proprio pochi giorni fa, nel corso di un’audizione al Senato, l’amministratore unico di Anpal servizi, Maurizio Del Conte, ha solidarizzato con il Coordinamento nazionale dei precari dell’azienda e sostenuto la bontà delle ragioni alla base delle loro proteste.

"Nello stesso giorno in cui l’Amministratore Unico di Anpal Servizi Maurizio Del Conte ha dichiarato, nel corso di un’audizione alla Commissione XI del Senato sul funzionamento dei servizi per l’impiego, di ritenere ‘corretta la richiesta di stabilizzazione degli operatori' dell’Agenzia da lui presieduta, con una telefonata l’Ufficio del Personale di Anpal Servizi comunica a due dipendenti che il loro contratto in scadenza il 31 luglio non sarà rinnovato. L’Azienda, al fine di non stabilizzare i lavoratori in scadenza questo mese contravvenendo irresponsabilmente a quanto disposto dall’accordo sindacale del 13 luglio 2017, ha deciso di prorogare solo 8 dei 10 contratti di lavoratori/trici in scadenza a fine mese", spiega il Coordinamento nazionale dei precari di Anpal servizi in una nota

"La ragione appare persino paradossale. Dal momento che il Decreto Dignità ha reintrodotto la causale per i contratti a tempo determinato, l’azienda ha deciso di motivare i rinnovi con la sostituzione delle lavoratrici in congedo di maternità e dei lavoratori/trici in aspettativa. Senonché, proprio una delle lavoratrici in scadenza di contratto, è in maternità e di conseguenza per lei non si potrà evidentemente applicare questa causale. A questo si aggiunge il caso di un’altra lavoratrice che avendo superato le 4 proroghe ammissibili dal decreto Dignità, anche in questo caso, piuttosto che vedersi stabilizzato il contratto, rischia l’interruzione del rapporto di lavoro. Alla luce delle dichiarazioni fatte al Senato, chiediamo all’Amministratore Unico di trovare una soluzione immediata per queste due lavoratrici che a nostro avviso non può essere altro che la stabilizzazione", prosegue la nota.

"Chiediamo anche al Ministro Di Maio di intervenire entro la fine di luglio per non permettere questa ennesima ingiustizia ai danni delle/i precarie/i di Anpal Servizi. A distanza di pochi giorni dal primo comunicato del coordinamento nazionale dei precari di Anpal Servizi, rinnoviamo l’urgenza di aprire un piano di mobilitazione per la stabilizzazione delle/i precarie/i. È quanto mai urgente continuare a costruire in modo partecipato, dopo l’interruzione della pausa estiva, la prima assemblea di confronto del coordinamento nazionale dei precari di Anpal Servizi. Un torto fatto ad una è un torto fatto a tutte/i. Stabilizzazione subito per i precari di Anpal Servizi". 

248 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views