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Fico: “Non me ne frega niente di rispondere a Salvini, sui migranti M5s non andrà oltre”

Il presidente della Camera, Roberto Fico, torna a parlare di migranti e dello scontro con il ministro dell’Interno: “A me della mia difesa e di creare la polemica costantemente non mi frega assolutamente niente. Non mi frega niente neanche di rispondere a Salvini”. E assicura: “Il M5s si può muovere nei limiti del contratto di governo, ma troppo al di là non si potrà più muovere”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La sua linea non cambia e gli scontri con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non lo preoccupano: il presidente della Camera, Roberto Fico, esponente del MoVimento 5 Stelle, espone senza timori la sua posizione su alcuni temi molto delicati, su tutti quello dei migranti. E lo fa in un’occasione particolare: un confronto con Graziano Delrio, esponente del Pd, durante la festa dell’Unità di Ravenna. Sugli attacchi ricevuti da Salvini, Fico spiega: “Io non ho bisogno delle difese. A me della mia difesa e di creare la polemica costantemente non mi frega assolutamente niente. Non mi frega niente neanche di rispondere a Salvini. Io dico ciò che penso perché il M5s io l'ho costruito. Conosco il mio movimento al punto da sapere che nei limiti del contratto di governo si può muovere, ma troppo al di là non si potrà più muovere”. Il riferimento del presidente dell’aula di Montecitorio è alla questione migranti e la risposta arriva a una domanda sul suo possibile isolamento all’interno del M5s su questo tema. Tra Lega e M5s non c’è comunque una alleanza, “lavorano su un contratto”, assicura Fico. Che non risparmia una stoccato al Carroccio: “La Lega dovrà rispettare la sentenza come tutti i partiti e tutti i cittadini italiani”.

Fico contro il governo sulla nave Diciotti

Il presidente della Camera non risparmia critiche sulla gestione della nave Diciotti: “Non c'è dubbio che dalla Diciotti le persone dovevano scendere sul territorio italiano il primo giorno e non si doveva aspettare tutto questo tempo. È una questione su cui ho lavorato molto”, afferma ricevendo l’applauso del pubblico presente alla festa dell’Unità. “I centri di detenzione in Libia – prosegue – sono dei veri e propri lager, ci sono torture, le donne sono violentate. Non bisogna polarizzare gli scontri. Perché nello scontro tra chi dice ‘accogliamoli tutti' e chi invece sostiene ‘mandiamoli a casa tutti', ci vanno di mezzo le persone. E bisogna raccontare le storie di chi sta su quelle barche”.

Fico ribadisce l’importanza di modificare il regolamento di Dublino, che stabilisce le regole sull’accoglienza dei migranti: “L’Europa è certamente un attore principale in questo quadro. Il regolamento di Dublino va modificato, ma non certo in direzione dei Paesi di Visegrad e di Orban, ma verso la divisione delle quote di migranti. Dobbiamo riuscire a costruire un altro regolamento di Dublino, con la partecipazione di tutta l’Europa per avere 3 punti: se arrivi in Italia, arrivi in Europa e dobbiamo farcene carico tutti; poi corridoi umanitari, hotspot dove possibile farlo per analizzare le pratiche asilo per arrivare qui con l'aereo e non per mare rischiando di morire”.

Fico aggiunge ancora: “Ciò che io non tollero da nessuna parte è che sull'immigrazione si parli con la ‘pancia' e non si diano dati seri, non si racconti chi sono queste persone, perché partono, che tipo di idea abbiamo di mondo. Ora siamo sull'orlo di una nuova questione di guerra civile che ci ha lasciato in qualche modo la Francia – continua parlando di Libia -. E allora dobbiamo parlare con molta intelligenza, analizzando dati, questioni, non polarizzando scontri”.

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